La Confederazione Sammarinese del Lavoro (CSdL) inizia la propria attività il 3 settembre 1943 quando, su mandato del governo provvisorio, Gino Giacomini, noto esponente del socialismo sammarinese, convoca il primo incontro per riorganizzare l'attività sindacale all'indomani della caduta del regime fascista.


Il nuovo sindacato sammarinese mostra fin da subito un profondo coinvolgimento nella vita politica del paese, caratterizzato tra l'altro anche dalla presenza dei massimi dirigenti sindacali negli organi direttivi dei partiti e in parlamento. Questo almeno fino al dicembre del 1973, quando il VI Congresso confederale sancisce in via definitiva il principio dell'incompatibilità che pone termine a questa sovrapposizione di ruoli. L'interessamento alle problematiche sociali ed economiche continuerà comunque a caratterizzare l'attività della CSdL, sfociando naturalmente in quella "Politica delle riforme" che diventerà l'espressione stessa dell'impegno politico del sindacato negli anni '70. La contiguità con l'azione di governo e l'integrazione fra cariche sindacali e politiche, non da meno la stessa presenza del sindacato nelle commissioni pubbliche (con funzioni consultive e deliberanti), ha determinato un'irruzione di tematiche di natura pubblicistica che ha inevitabilmente condizionato l'assetto politico-organizzativo della CSdL.

In ogni caso la struttura fondamentale dell'archivio della CSdL non si allontana da quella osservata in generale negli archivi sindacali e discende dalla conformazione degli organi dirigenti e dagli assetti statutari. Tali organismi si dividono in due grandi categorie:
a) organi collegiali o assembleari di direzione politica
b) organi esecutivi
Le competenze dei primi supportano la fase decisionale e si sviluppano in capo all'organo nel momento della sua costituzione in congresso, collegio, assemblea o riunione di altro genere. Tali organi realizzano il massimo delle competenze di rappresentanza e di direzione nel momento in cui attivano le proprie funzioni collegiali o assembleari; la garanzia della continuità organizzativa ed esecutiva deriva da una delega permanente all'organo che presenta caratteristiche di collegialità e di consolidamento burocratico, ovvero alla Segreteria confederale.
La Segreteria agisce infatti nella duplice veste di organismo ristretto collegiale e deliberante sulle materie statutarie, ma anche come strumento esecutivo, composto da funzionari dipendenti, in capo al quale si riconnette ogni competenza relativa alla rappresentanza verso altre istituzioni, all'organizzazione (intesa qui in senso lato), alla difesa degli interessi dei singoli lavoratori.
Alla Segreteria della CSdL viene attribuita anche la diretta competenza riguardante l'azione sindacale, cuore stesso delle competenze contrattualistiche e dell'attività rivendicativa a livello territoriale, che una struttura confederale per sua natura dovrebbe limitarsi a coordinare in un ambiente sindacalizzato per categorie di mestiere.
Nel caso sammarinese le organizzazioni verticali compaiono con molto ritardo (solo negli anni '70) sia per la mancanza di una massa critica delle categorie tradizionali, sia per il ritardo con cui si afferma un tessuto produttivo industriale capace di accrescere in modo sensibile il peso relativo del settore secondario rispetto al primario e alle attività terziarie.
Questa la ragione dell'assegnazione alla struttura confederale della competenza dell'azione sindacale nei singoli settori per gli anni sin qui considerati, sia perché non è possibile documentare una reale autonomia organizzativa delle federazioni di categoria sia per la forte connessione fra azione della struttura organizzativa confederale e azione categoriale.
La commistione tra competenze sindacali e istituzionali, di cui si diceva più sopra, spiega invece la presenza della classe Affari politici e di governo.
Lo schema divisionale non pertiene strettamente alle articolazioni burocratico-organizzative che di volta in volta il sindacato si è dato, pur riproducendone i tratti essenziali. È stato invece privilegiato il quadro generale delle competenze per ciò che di duraturo, consolidato nel tempo vi abbiamo trovato. La durata proviene dal contesto nel quale il sindacato si è trovato ad operare adeguandosi costantemente, assumendo sempre nuove responsabilità, costruendo gli strumenti organizzativi fondamentali per la sopravvivenza stessa di una istituzione democratica di rappresentanza.

1943 - 1980

1. Congresso

2. Consiglio direttivo

3. Consiglio generale dei sindacati

4. Segreteria confederale

4.1. Atti

4.2. Affari generali

4.2.1. Carteggio

4.2.2. Rapporti interconfederali e Centrale sindacale unitaria (Csu)

4.2.3. Internazionale

4.2.3.1. Federazione sindacale mondiale (Fsm)

4.2.3.2. Sindacati nazionali

4.2.3.3. Confederazione generale italiana del lavoro (Cgil)

4.2.3.4. Federazione Cgil-Cisl-Uil

4.2.3.5. Miscellanea

4.2.4. Cooperazione, associazionismo e iniziative culturali

4.2.5. Partiti e movimenti politici

4.3. Affari politici e di governo

4.3.1. Collocamento

4.3.2. Sanità, assistenza e previdenza

4.3.3. Scuola

4.3.4. Casa

4.3.5. Programmazione economica e territoriale

4.3.6. Politica economica

4.3.7. Legislazione del lavoro

4.3.8. Politica estera

4.3.9. Miscellanea

4.4. Organizzazione

4.4.1. Amministrazione generale

4.4.2. Amministrazione del personale

4.4.3. Tesseramento

4.4.4. Sottoscrizioni

4.4.5. Stampa e propaganda

4.4.6. Organigramma

4.4.7. Riunioni, seminari e formazione

4.4.8. Scioperi e manifestazioni

4.4.9. Settori e Federazioni

4.4.10. Enti collegati

4.5. Azione sindacale

4.5.1. Diritti sindacali

4.5.2. Rappresentanza

4.5.3. Contrattazione

4.5.4. Contrattazione nell'industria e nel terziario privato

4.5.4.1. Contrattazione settoriale

4.5.4.2. Contrattazione e relazioni aziendali

4.5.5. Contrattazione in agricoltura

4.5.6. Contrattazione nel pubblico impiego e servizi

4.6. Attività vertenziale

4.6.1. Vertenze individuali

4.6.2. Pratiche aziendali

4.7. Attività di patronato e servizi vari

4.8. Protocollo

4.9. Miscellanea

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